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Alla scoperta dei KPI, il metro di misurazione del marketing digitale

Cosa trovi in questo articolo

  • Come scegliere i dati giusti
  • Un esempio concreto

Oggi affrontiamo uno dei grandi temi del marketing, online e offline: misurare l’efficacia delle azioni.

Spesso infatti, quando si parla di marketing e di comunicazione, la percezione comune è quella di un mondo vago, etereo, avvolto in un alone di creatività e mistero.

 

Per molti imprenditori la valutazione dell’efficacia o meno di una campagna è basata sulla sensazione.

Frasi come “Mi sembra di aver ricevuto più contatti”, “Mi sembra che le vendite siano aumentate” o “i miei clienti mi hanno fatto i complimenti” sono ancora all’ordine del giorno, specialmente quando si lavora con realtà medio-piccole o in ambito locale.

La buona notizia è che, per misurare le attività di promozione pubblicitaria, NON c’è bisogno di affidarsi all’intuito.

Anzi, la presenza di dati specifici e sempre aggiornati – in una parola, la misurabilità dei risultati- è uno dei maggiori vantaggi offerti dall’ambiente digital.

La cattiva notizia è che i dati a disposizione sono veramente moltissimi. Che si parli della piattaforma pubblicitaria del canale scelto (es. Business Manager per Facebook) o di appositi strumenti di web analytics (tra tutti, Google Analytics), il rischio è sempre lo stesso: perdersi in un labirinto di dati e metriche senza riuscire a ricavare informazioni veramente utili.

La cosa importante, infatti, non è tanto avere accesso ai dati, quando sapere come interpretarli.

Di conseguenza diventa fondamentale scegliere i dati giusti, in grado di darci feedback reali sulle nostre azioni di marketing, in modo da poter -eventualmente – implementarle o ripensarle.

Ok, ma come si fa a scegliere i dati giusti?

A questo punto entrano in gioco i KPI, acronimo di Key Performance Indicator. In parole povere, gli indicatori fondamentali delle tue performance online.

Scegliere i giusti KPI diventa quindi essenziale per capire quanto stanno funzionando le tue campagne di marketing. Ma come si distinguono le metriche veramente importanti?

Innanzitutto bisogna sempre avere bene in mente l’obiettivo dell’azione di marketing che stai misurando.

Non tutte le attività di marketing, infatti, puntano alla vendita!

Molte sono finalizzate a far avanzare il cliente nel percorso che lo avvicina all’acquisto (customer journey) o a fidelizzarlo dopo la vendita stessa. Questo approccio al marketing si esprime perfettamente nel metodo Inbound.

Ma facciamo un esempio concreto…

Un villaggio vacanze in Sardegna crea un contenuto (articolo di blog) sulle migliori spiagge della Sardegna.

L’obiettivo di questo contenuto non è la vendita diretta: tramite questo articolo si vogliono intercettare persone interessate alle vacanze in Sardegna, fornire informazioni utili, generare desiderio e iniziare a creare un contatto con il brand.

Quali KPI scegliere in questo caso?

 

Alcune metriche interessanti per questo blog post potrebbero essere:

Quante persone hanno letto l’articolo?

Quanti nuovi visitatori ha portato sul mio sito?

Quanti hanno proseguito la navigazione dopo aver letto l’articolo?

Quanti si sono poi iscritti alla newsletter?

Quanti hanno visitato le mie pagine “commerciali”?

Quanti hanno richiesto informazioni o prenotato un soggiorno?

 

Se l’articolo è stato condiviso sui social network potrebbero aggiungersi altre metriche. Ad esempio:

Quante persone sono state raggiunte?

Quanta interazione ha generato (commenti, like, reaction, condivisioni)?

L’articolo ha portato nuovi follower alla mia pagina?

Quante persone, tra quelle raggiunte tramite social media, si sono iscritti alla mia newsletter / hanno richiesto informazioni / hanno prenotato un soggiorno?

 

L’esempio che abbiamo portato riguarda un singolo contenuto. Lo stesso principio può essere però applicato a tutta la strategia di marketing aziendale: a seconda degli obiettivi si andranno a selezionare le metriche più interessanti per valutare l’andamento delle azioni nel corso del tempo.

Il pannello dei KPI diventa così un pannello di controllo, capace di scomporre gli obiettivi generali in obiettivi intermedi (più vicini e “facili” da raggiungere).

E tu, utilizzi i KPI? Quali difficoltà incontri? Parlacene scrivendo a info@powerapp.it